TFR: cos’è e come si calcola
Il TFR è l’acronimo del Trattamento di Fine Rapporto. Si tratta della prestazione economica che spetta al lavoratore dipendente nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa di esistere. La motivazione di tale cessazione, licenziamento, dimissioni, o raggiungimento dell’età della pensione, è irrilevante ai fini della liquidazione. La corresponsione del TFR è differita al momento, come una sorta di salario posticipato calcolato per quote annuali. Vediamo insieme nel dettaglio cos’è e come si calcola.
TFR: cos’è
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una prestazione economica di cui il dipendente potrà godere nel momento in cui cessa il rapporto di lavoro, e viene calcolato per quote annuali. Questo significa che per quantificare l’ammontare del TFR, sarà sufficiente effettuare un “semplice” calcolo. Per determinare il montante totale quindi, occorre sommare la retribuzione annua divisa per 13,5. Il risultato andrà poi aggiornato annualmente per ‘’indice di rivalutazione”, ovvero il 75% dell’inflazione più 1,5% fisso.
Come si calcola il TFR
Una volta determinata la base imponibile del TFR, è necessario stabilire l’aliquota media applicabile alla stessa, e fa riferimento all’aliquota media che il dipendente ha subito negli ultimi 5 anni ai fini della tassazione Irpef. Inoltre, viene applicata una particolare riduzione sull’importo totale da versare all’erario. Tali riduzioni sono pari a:
- 70 euro con reddito di riferimento inferiore a 7.500 euro.
- 50 euro più 20 euro x (28mila euro – reddito di riferimento)/20.400 euro con reddito di riferimento compreso tra 7.500 euro e 28.000 euro.
- 50 euro x (30 mila euro – reddito di riferimento)/20.500 euro, con reddito di riferimento compreso tra 28.000 euro e 30.000 euro.
Successivamente gli uffici dell’Agenzia delle Entrate ricalcolano l’imposta dovuta in base all’aliquota media di tassazione per quanto concerne i 5 anni precedenti alla cessazione del rapporto lavorativo. Nel caso la differenza di imposta non pagata superasse i 100 euro, emetterebbero un avviso di pagamento al lavoratore. Potrebbe capitare inoltre che il datore di lavoro abbia calcolato trattenute maggiori del previsto, e in queste situazioni gli uffici rimborserebbero il credito.
Commenta per primo