
Operai Generici, chi sono e quanto guadagnano
Tra tutti gli impieghi presenti nel mondo del lavoro, quello degli operai generici è uno dei più antichi. Questa figura lavorativa infatti, è nata più di duecento anni fa e si suddivide in diverse articolazioni, a seconda del tipo di incarico e dalla categoria di impiego corrispondente. Le mansioni degli operai generici infatti si possono distinguere in lavori manuali o tecnici e prevedono un inquadramento diverso nei vari incarichi disponibili. In questa guida, spiegheremo come lavorano, cosa fanno nello specifico e qual è la loro retribuzione.
Le mansioni degli operai generici
Come specificato nel paragrafo precedente, gli operai generici, svolgono diverse mansioni nell’esercizio delle loro funzioni.
Esistono due grandi branche legate a questo tipo di categoria lavorativa: l’incarico manuale e l’incarico tecnico. Quando parliamo di incarico manuale, solitamente si tratta di un operaio impiegato in mansioni di manovalanza: su una linea di montaggio, all’interno di magazzini, nelle operazioni di carico e scarico merci e tutto ciò che riguarda il lavoro prettamente manuale.
La branca tecnica invece comprende quelle figure che operano con: il monitoraggio di attrezzature, controllo di strumentazioni particolari, gestione di macchinari, verifica dei prodotti, manutenzione e pulizia degli impianti, riparazioni varie.
Pur trattandosi di operai generici, alcune mansioni prevedono dei requisiti particolari, soprattutto nel settore tecnico, dove l’impiegato deve possedere determinate conoscenze su attrezzature da lavoro, impiantistica o sul controllo del lavoro finito.
Quanto guadagnano gli operai generici?
Un operaio generico di media guadagna circa 18mila euro l’anno. Da una stima effettuata a campione, si è potuto verificare che gli operai generici percepiscono sul sistema orario, circa 9 euro l’ora e il loro reddito annuale sarebbe calcolato nella fascia compresa tra i 13mila ed i 25mila euro annuali.
Le differenze sostanziali tra un lavoratore ed un altro, sono evidenziate dalle competenze e dalla responsabilità sul posto di lavoro. Va da sé che un operaio tecnicamente qualificato, ha una retribuzione evidentemente maggiore di un suo collega impiegato in mansioni di carattere manuale.
Solitamente per queste categorie di lavoratori, in Italia è previsto il salario minimo, al di sotto del quale il datore di lavoro non può andare e tutto questo viene minuziosamente regolato da un contratto collettivo nazionale, periodicamente rinnovato.