La classifica delle migliori università per trovare lavoro
Il passaggio dall’università al lavoro dei propri sogni non è più semplice come un tempo, per questo la scelta della facoltà diventa sempre più decisivo del percorso formativo e specialistico prima di fare il grande salto.
Una scelta non facile per gli studenti liceali che cominciano a pensarci ancora prima di arrivare al loro ultimo anno e devono essere indirizzati nel modo giusto per capire cosa sia meglio per le loro capacità naturali ma anche per quello che offre in panorama italiano e internazionale nel mondo del lavoro.
Quali sono le università migliori per il lavoro?
Può quindi tornare utile conoscere università aiuteranno alla loro fine nel campo del lavoro, quelli che godono della maggiore reputazione perché i loro laureati trovano subito una sistemazione. Sono le università con il più alto grado di formazione, che preparano gli studenti per essere subito pronti alle esigenze del mercato del lavoro.
Sono molte le classifiche che le valutano, non tutte però attendibili. Una delle più sicure è quella redatta dalla britannica Quacquarelli Symonds, azienda britannica specializzata in formazione e studio all’estero che ha pubblicato il suo ‘Graduate Employability Rankings’ per il 2019. Una classifica nella quale entrano le prime 500 università del mondo valutate secondo il grado di occupazione che generano e anche la reputazione che una laurea presa da loro ha sul mercato del lavoro.
La graduatoria si ottene mettendo a confronto cinque voci essenziali: il numero di aziende e privati che hanno in piedi collaborazioni attive con gli atenei, la reputazione che quelle università hanno presso le aziende con il successo ottenuto ex alunni, se ci sono presenti delle aziende che scelgano direttamente i migliori alunni all’interno e il numero degli studenti che una volta presa la laurea hanno trovato un posto di lavoro in linea con i loro studi e aspettative.
Top ten tutta straniera, due italiane nelle prime 100
Nella top ten degli atenei mondiali nove su dieci parlano inglese: in testa il MIT, ossia il Massachusetts Institute of Technology (Usa), seguito da altre due università americane, Stanford University e Ucal (University of California, Los Angeles). Seguono la Harvard University, ancora negli Stati Uniti d’America, le australiane University of Sidney e University of Melbourne, poi il mito della University of Cambridge, la University of California at Berkeley (ancora Stati Uniti d’America), la cinese Tsinghua University e infine l’altro ateneo culto per molti, la University of Oxford.
Nelle prime cento il nostro Paese non brilla e troviamo solamente due università italiane; al trentaseiesimo posto il Politecnico di Milano , unico ateneo che è salito di due piazze rispetto alla classifica 2018, mentre occupa solamente il novantottesimo posto l’Università di Roma ‘La Sapienza’ che per la prima volta entra nelle cento migliori.
A scendere, ma comunque tra le prime cinquecento, in ordine di graduatoria, la Cattolica del Sacro Cuore di Milano, seguita dall’Alma Mater Studiorum di Bologna, dal Politecnico di Torino, dalle Università di Padova, di Pisa, l’ateneo di Torino e di Trento, l’università ‘Federico II’ di Napoli, quella dalla Ca’ Foscari di Venezia, dall’Università di Milano, dall’Università di Pavia, da ‘Tor Vergata’ ancora a Roma, da quella di Milano Bicocca e dall’Università di Verona.