Come si diventa agricoltore
Diventare agricoltore è un desiderio sempre più diffuso tra i giovani italiani: il richiamo della terra, della sostenibilità ambientale, dell’innovazione applicata alle materie prime, sembra infatti essere una tendenza sempre più ricorrente e… dunque val la pena cercare di capire come si diventa agricoltore!
Per guidare tutti i nostri lettori verso la realizzazione di questa meta, di seguito abbiamo voluto riassumere alcuni spunti forniti da Coldiretti, che consigliamo di osservare con attenzione.
Come si diventa agricoltore: Farsi venire un’idea
Il primo passo è quello di farsi venire un’idea di impresa, sulla qual sviluppare un progetto di sviluppo. Ricordate che avviare un progetto agricolo significa diventare imprenditore agricolo, sia in termini tradizionali (ovvero, producendo in uno specifico comparto), sia in termini innovativi, in seguito alle opportunità offerte dalla legge di orientamento in agricoltura.
Analizzare le caratteristiche e le potenzialità
In secondo luogo, è bene osservare, studiare e approfondire le caratteristiche del territorio, del mercato, dei propri concorrenti e delle leggi vigenti. In questo modo sarà possibile migliorare la conoscenza del proprio contesto di riferimento e, in caso di carenze informative, domandare un supporto ai consulenti di settore.
In questo momento sarà anche molto utile confrontarsi con altri imprenditori che hanno effettuato esperienze simili.
Creare un progetto di sviluppo imprenditoriale
Superate queste prime due fasi, giunge il momento di trasformare la propria intuizione in un vero e proprio progetto di sviluppo imprenditoriale. Si tratta dunque di realizzare un business plan, nel quale individuare gli obiettivi e le azioni e le risorse necessarie per poterli raggiungere.
Farsi finanziare
Compreso il fabbisogno necessario da coprire per poter supportare il proprio progetto d’impresa agricola, bisogna cercare le necessarie fonti di finanziamento.
In tale ambito, per l’agricoltura, esistono numerose forme di supporto nell’ambito delle politiche di sviluppo rurale, o addirittura l’accensione di un mutuo agevolato presso Ismea per l’acquisto di un terreno.
In ogni caso, per reperire fondi pubblici e agevolati è sempre necessario un business plan: dunque, se non si è ancora preparato questo essenziale documento, meglio tornare indietro nei punti di odierno approfondimento e rimediare!
Nel caso in cui si ricorra ai finanziamenti private, sottolineiamo che oggi tante banche offrono condizioni dedicate per i finanziamenti alle imprese agricole, grazie anche a accordi con associazioni di categoria. Naturalmente, la presenza del proprio capitale o di quello dei propri familiari potrà costituire un sostegno impagabile.
Gestire gli adempimenti necessari
Fortunatamente, l’avvio di un’impresa agricola è burocraticamente più semplice rispetto ad altre formule imprenditoriali. È comunque necessario aprire una partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, iscriversi al Registro delle Imprese nella sezione speciale Agricoltura (se si prevede di realizzare un fatturato superiore ai 7.000 euro annui) e iscriversi presso l’INPS.
Farsi aiutare da un commercialista o da un consulente esperto costituirà certamente la strada più rapida e più sicura per evitare ogni sorpresa negativa.
Infine, guai a smettere di imparare, apprendere e migliorare: la formazione di base è importante, ma quella compiuta sul campo, e quella più specialistica, lo è ancora di più per il successo della propria attività!
Articolo scritto da: Roberto Rais